Dalla premessa che il bello debba ricavarsi dalla natura più che dall’ingegno (genio) o dall’immaginazione, lo studio dell’anatomia fisiologica conduce l’artista a dare i tratti particolari di bellezza alle figure che si rappresentano. Perciò questa scienza aiuta scuote e spinge l’ingegno a progredire . E chi meglio di Michelangelo Buonarroti ha potuto dimostrare ciò nel 1520 dando inizio ad un’opera presso la basilica di San Lorenzo, in Firenze , nelle Cappelle Medicee , erette come personale sepolcro della famiglia medicea. I sarcofagi furono decorati con figure interpretabili come allegorie delle parti del giorno: la Notte e il Giorno, l’Aurora e il Crepuscolo. I modelli di queste statue, oltre ad esprimere una intensa vitalità plastica, emanano una tensione spirituale ed emotiva che lascia intravedere – il lento, quasi doloroso distendersi dell’Aurora, il greve ripiegarsi su se stessa della Notte, l’affiorante energia del Giorno, l’assorta malinconia e pesantezza del Crepuscolo . Attratta da questa tensione SPIRITUALE ed EMOTIVA mi sono lasciata guidare dal “ mio sentire dentro” riportandola simbolicamente su queste quattro tele. Agostina Pallone
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(In)Tessere relazioni Un dialogo tra materia,spazio e tempo. Sassi, ultimi e rari, plasmati ed elaborati dal sapiente mare artigiano. Intreccio di sottili fili metallici pronti ad accogliere ospiti attesi e desiderosi di dialogare e di condividere lo stesso spazio. Trame tessute, che si legano l’una all’altra in una ragnatela. Metafora di una vita scandita dall’impegno di reggere e tirare con mano leggera, quasi impercettibile i fili delle vite di altre persone, di districare matasse di conflitti, di risolvere grovigli di problemi, di allacciare fili di simpatie, di reticenze, di avversioni, di affetti e di rivalità. Il tempo, l’inesorabile padrone della vita, penserà a modificare gli elementi materici di quest’opera ma non la relazione tra loro esistente. INSTALLAZIONE: 2008 TECNICA: materica Ferro Filo di rame lavorato con uncinetto Sassi marini (Riva Trigoso – GE ) www.agostinapallone.it info@agostinapallone.it facewbook – pallone.agostina
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La mostra di Agostina Pallone “ Filo conduttore T-rame”, nasce dopo una lunga pausa artistica dell’autrice. Ha cominciato a reinseguire il suo istinto assemblatore con particolare attenzione alla ricerca di materiali e tecniche innovative supportate da lavorazioni legate alla tradizione femminile, come l’uncinetto e il telaio o dalla ossidazione di elementi minerali. Le opere esposte sono legate da un elemento comune : il RAME , sotto forma di foglia , filo con/senza ossidazione dello stesso. Le trame tessute o lavorate all’uncinetto sono la metafora di una vita scandita dall’impegno di reggere e tirare con mano leggera, quasi impercettibile, i fili di vite di altre persone, di districare matasse di conflitti, di risolvere grovigli di problemi, di allacciare fili di affetti e di rivalità. Il filo conduttore ha l’intento di portare lo spettatore verso la riconquista di emozioni e sentimenti, legati da una leale e positiva CONDIVISIONE tra il concreto e l’astratto, tra la materia e la spiritualità. Agostina Pallone
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