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NUOVA VITA AL RIFIUTO

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“Quando i rifiuti diventano arte “

Dai Futuristi a Picasso, da Duchamp ai Dadaisti, da Picabia a Burri, la cultura degli ultimi cento anni è gremita di recuperi, riusi, contaminazioni, frammenti, scarti. Esaltare i rifiuti dando loro nuova vita è una inventiva di forte attualità, oggi riuso e riciclo sono parole di gran tendenza per la sostenibilità di tasche e ambiente. Recuperare e conservare i rifiuti, cercare di trattenerli, di farli sopravvivere strappandoli al nulla, alla dissoluzione cui sono destinati, il voler lasciare una traccia, un indizio per chi resta, coinvolge una dimensione psicologica che è anche politica. Il trash è tutto quello che si definisce : mondezza ,pattume , schifezza. Un angolino quello del rifiuto che entra a far parte non solo del gesto fisico del quotidiano concreto, ma proprio del nostro modo intimo di rapportarci agli avanzi. L’oggetto rifiutato assume un valore simbolico sempre più forte e ciò avviene anche nella vita di ogni persona dove a un certo punto della propria vita si è sentito rifiutato, abbandonato o calpestato. Il recupero e l’assemblaggio del rifiuto è il tentativo di un gesto con il quale l’artista ,rapportandosi con la materia, vuole esaltare e recuperare il rispetto per l’ambiente e la natura che lo circonda non che affrancare se stesso dall’emarginazione.

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